Signor Presidente, perché lo Stato non ha protetto i cittadini - TopicsExpress



          

Signor Presidente, perché lo Stato non ha protetto i cittadini della Terra dei fuochi? Vincenza Cristiano scrive a Napolitano: dalla camorra mi difendo ma provo vergogna per istituzioni inerti Vincenza Cristiano - Pubblichiamo la lettera al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, firmata da Vincenza Cristiano (nella foto), cittadina della Terra dei fuochi Egregio presidente, le scrivo da Caivano, in provincia di Napoli. Più esattamente dal “Triangolo della morte”, dalla “Terra dei veleni e dei fuochi”. Le chiedo se ha ricevuto le centomila cartoline che le abbiamo inviato. vincenzafotoCartoline di mamme con il cuore sanguinante, ritratte con la foto del loro piccolo figlio, ucciso per avidità di denaro e di potere. Lei disse di non sapere niente del nostro dramma, di non comprendere perché la nostra terra è conosciuta con appellativi tanto tragici… Che ingenui, noi cittadini delle province di Napoli Nord e di Caserta Sud, pensavamo di averla informata su questioni a lei sconosciute. Credevamo di averle aperto gli occhi sul più grande genocidio di massa di tutti i tempi, attendevamo ansiosi una sua risposta, un suo aiuto… L’aiuto ci è venuto da un ex mafioso, il pentito Carmine Schiavone. Certamente non sono un’illusa, ci sarebbero mille motivi per pentirsi di cose e appartenenze indicibili, ma un fatto resta. Oggi, grazie a un pentito, possiamo ancora sperare di salvare il salvabile. Oggi conosciamo nomi e luoghi. Ma lei, Presidente, perché ci ha fatto questo? Perché ha sostenuto di non conoscere l’immane tragedia delle migliaia di tonnellate di rifiuti industriali intombati nelle nostre campagne? Perché i verbali della commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, sono state secretate sin dalla loro redazione, cioè dal 1997? Lei, all’epoca dei fatti, era ministro dell’Interno. Possibile che non ne sapesse nulla? E i suoi colleghi in carica in quegli anni, neanche sapevano nulla? Forse erano tutti ignari, da Romano Prodi, Presidente del Consiglio, a Walter Veltroni, Anna Finocchiaro, Livia Turco, Lamberto Dini, Piero Fassino, Carlo Azeglio Ciampi, Vincenzo Visco, Pier Luigi Bersani, Rosy Bindi, solo per citarne alcuni. La cosa che più mi amareggia, è che dall’assassino ci si può difendere, in un certo qual modo. Ma dallo Stato incapace, per non dire complice o colluso, non avrei mai immaginato di dovermi difendere. Come quando “onorevoli” in politica, ma ben poco “onorevoli” in onestà, ci vengono a dire che qui si muore di cancro più che altrove per i nostri stili di vita scorretti. Forse i bambini di 12 mesi facevano uso di alcol, droghe e tabacco? O forse le loro mamme? E che mi dice dei reati andati in prescrizione quando i danni prodotti si perpetuano nel tempo? Forse non sa che dietro la maschera dell’emergenza rifiuti urbani in Campania, ci fosse la ben più vasta e dannosa rete di smaltimenti industriali? E per quale motivo le pene connesse a questi reati sono così blande? Forse che le vite di oltre tre milioni di cittadini campani non meritano considerazione? Egregio presidente, ora siamo a un punto di non ritorno. In Campania ci sono cento, mille Chernobyl sotterrate, e se lo avessimo saputo 16 anni fa, avremmo potuto difenderci. Magari emigrando e salvando la vita dei nostri bambini. A Chernobyl è stato evacuato un intero popolo! Siamo tutti costernati e addolorati profondamente per la cattiva e omertosa gestione dello Stato, di fronte a una tragedia, quella delle continue morti, che si poteva evitare. Ho bisogno di sapere perché l’Arpac non è in grado di attuare la sorveglianza del territorio; perché nei rapporti ufficiali si parla di tutto fuorché dell’avvelenamento dei territori di loro competenza. Adesso, Presidente Napolitano, le chiedo: “Da che parte sta?”. Ho bisogno di credere che stia dalla parte del popolo che ha scelto di servire attraverso la politica, come presidente. Ho bisogno di credere che verranno bonificate le aree contaminate, anche se mi assale il terrore delle “ditte” che potranno intromettersi… Ho bisogno di credere che verrà presto redatta una mappatura delle campagne avvelenate e che verrà avviato un serio sistema di monitoraggio dei tir e dei flussi degli scarti industriali. Ho bisogno di sperare che gli ammalati verranno aiutati, e le famiglie risarcite, e non tassate ulteriormente. Siamo un popolo agonizzante e il nostro grido di dolore arriverà al Cielo. Come possiamo ottenere giustizia? Esiste, in Italia, una “giustizia” degna di essere chiamata con questo nome? O dobbiamo attendere il prossimo pentito per avere altri nomi e altri luoghi? Quelli che ormai conosciamo tutti non bastano? Lo Stato perché non ha agito? Cosa doveva occultare? Ha ancora bisogno di nascondere qualcosa? O qualcuno? Cosa sta facendo adesso lo Stato? Non c’è più tempo. La relazione Balestri in possesso da anni dalla magistratura, indica la nostra fine: 2064, anno in cui si presume la totale contaminazione delle acque. E intanto lo Stato cosa fa? Le nostre vite sono distrutte, le famiglie dimezzate. Chiediamo solo giustizia; la pretendiamo con tutte le nostre forze. Vogliamo sapere perché lo Stato, dopo aver appreso le dichiarazioni di Schiavone, ha secretato gli atti e non ci ha protetti in alcun modo. Dalla camorra mi posso difendere. Ma dello Stato inerte e omertoso mi posso solo vergognare. Vincenza Cristiano, cittadina italiana
Posted on: Tue, 05 Nov 2013 19:36:21 +0000

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