Veltroni: "Il Pd non ceda ai personalismi. Alla Sardegna serve un - TopicsExpress



          

Veltroni: "Il Pd non ceda ai personalismi. Alla Sardegna serve un progetto serio, guidato da persone credibili" - Walter Veltroni è in Sardegna per una due giorni dedicata alla presentazione del suo ultimo libro “E se noi domani: l’Italia e la sinistra che vorrei”. Ieri ad Oristano, prima a Cagliari. Quello di Veltroni è un libro sincero, scritto con la libertà di chi non ha incarichi politici o istituzionali. L’obiettivo è dare un contributo verso la costruzione di quel soggetto riformista che è il sogno politico dell’ex segretario del Partito democratico. Ed è proprio dal Pd che parte il nostro colloquio.Il partito democratico sta preparando il congresso: il dibattito si divide tra chi vuole tornare alle vecchie identità e chi chiede uno scatto in avanti. Il Pd è sulla strada giusta per diventare un soggetto riformista? "Lo spazio per una forza riformista è enorme. Raramente nella storia del paese si sono presentate tante occasioni politiche come quelle che da diverso tempo ci sono. Al tempo stesso la durezza della crisi economica e le conseguenze sociali della recessione economica rendono necessario un riformismo vero: fatto non di interventi ordinari, ma di una stagione straordinaria. Dobbiamo concentrare la discussione su questo, il Pd deve darsi come obiettivo quello per cui è nato: conquistare la maggioranza del voto degli italiani intorno a un progetto riformista. Il tema del congresso deve essere questo. Non mi piacciono le personalizzazioni e le correnti che si organizzano contro qualcuno. L’attenzione deve essere sul Pd, sul suo profilo politico e culturale e sul suo sistema di valori".Dalle pagine del libro rilancia la proposta del semipresidenzialismo alla francese. Ritiene possibile attuare una simile riforma istituzionale con il contributo di Berlusconi?"Il fenomeno Berlusconi è il prodotto della malattia del nostro sistema, che ha generato una mostruosità democratica come la legge porcellum, che ancora non viene cambiata. Il fenomeno Berlusconi, come tutti i populismi, nasce dalla crisi dei processi di decisione democratica. Quando la democrazia non funziona allora si genera la semplificazione populista. Io sono per un semipresidenzialismo alla francese, poi si possono scegliere altre forme, ma vanno rafforzati insieme i poteri di chi governa e i poteri del Parlamento che deve controllare. Si deve fare con chi c’è in parlamento. Dobbiamo farlo con Berlusconi, con Grillo. Dobbiamo creare le condizioni per cui ci sia un ampio consenso su un disegno di innovazione. Perché la conseguenza del ragionamento che non si può fare con Berlusconi, è che non si fa nulla. Finché questo paese non avrà risolto i suoi problemi di funzionamento della macchina democratica continuerà a produrre non Berlusconi, ma i Berlusconi".In una recente intervista al Corriere della Sera lei esortava a non essere superficiali sul caso Preiti. Gli ultimi sviluppi le stanno dando ragione e, ancora una volta, si adombra la volontà della criminalità organizzata, stavolta la ‘ndrangheta, di interferire con la vita democratica del paese. Quanto pesano nella vita pubblica ed economica dell’Italia le organizzazioni criminali?"Hanno sempre pesato tantissimo: dai processi di unificazione nazionale fino alla stagione dello stragismo. Sono sempre state organizzazione che volevano fare profitti illegalmente e che volevano condizionare il sistema politico. Anche il sistema politico ha tentato di condizionare a sua volta la mafia, ma in verità succedeva più facilmente il contrario. Hanno spesso svolto la funzione di agenzie facendo il lavoro sporco: uccidendo e piazzando bombe. Sono convinto che in questa vicenda delicatissima, come lo è questa fase di transizione politica, si è cercato il modo di far precipitare la situazione in un verso o in un altro".Sono passati due mesi dall’insediamento del Governo Letta. Da più parti si osserva che l’esecutivo sembra più impegnato a cercare l’equilibrio politico della “strana” maggioranza, più che a produrre provvedimenti utili al paese. Qual è il suo giudizio? "Questo è un governo di necessità. È un governo che si è reso indispensabile vista la situazione drammatica in cui il paese si è trovato dopo l’elezione del Presidente della Repubblica. Ma questa non può diventare una formula politica. È inevitabile, col porcellum, che un qualsiasi governo passi la metà del suo tempo a tenere unita la sua maggioranza. Negli altri paesi questo problema non c’è. Negli altri paesi chi viene eletto, col sistema francese o americano, deve attuare il suo programma: se lo fa, bene. Se non lo fa viene mandato a casa dai cittadini". La sua conoscenza della Sardegna non è solo politica. Come la trova oggi?"La Sardegna è una delle regioni che ha pagato di più il prezzo di questa crisi, anche per una totale assenza di una politica di continuità territoriale che sarebbe necessaria per il futuro economico di questa regione. L’interruzione dell’esperienza di governo di Soru e questi anni di governo di centrodestra unite al susseguirsi alle crisi industriali e alla difficoltà ad individuare le nuove vocazioni economiche dell’isola hanno reso questa situazione particolarmente drammatica. Per queste ragioni la Sardegna meriterebbe un grado di attenzione più alta".Nei primi mesi del 2014 ci saranno le elezioni regionali sarde. Come nel 2009 arrivano dopo le politiche: sarà un test solo locale o avrà ripercussioni nazionali?"È molto difficile fare previsioni sulle possibili conseguenze. Certamente, soprattutto in momenti di difficoltà, bisogna fare affidamento sulla ragione e sulla speranza dei cittadini. Bisogna presentarsi con un programma chiaro corrispondente al grado di disagio sociale, che abbia una visione generale di sviluppo di questa terra. Con una forte caratterizzazione di un autonomismo intelligente che non perde il suo rapporto col sistema paese, ma che lo usa per chiedere quegli elementi di diritto che altrimenti la separazione territoriale mette in discussione. E questo progetto deve essere rappresentato da persone che siano credibili per interpretarlo".
Posted on: Sun, 07 Jul 2013 17:01:09 +0000

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