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facebook/Mirko.GrandFunk.Filippetto/posts/4104326778148 facebook/photo.php?fbid=10152894239794771&set=np.117589864.1582357903&type=1 ibs.it/code/9788855801003/callaey-eduardo-r-/mito-della-rivoluzione.html Fino alla rivoluzione la massoneria francese fu chiaramente cristiana e i suoi dirigenti prevalentemente cattolici. Mentre in Inghilterra la riorganizzazione della massoneria era in mano ai pastori protestanti, in Francia i capi erano in gran maggioranza cattolici e stuardisti. Non si può ignorare la condizione massonica degli ultimi re delle dinastia cattolica degli Stuart nel loro scontro finale con la casa protetstante degli Hannover, e non è possibile comprendere la storia dellassociazione senza considerare in modo adeguato la questione dei massoni giacobiti, la cui sconfitta- come vedremo- ne segnò il destino in epoca moderna. Con grande probabilità se avesse trionfato la causa giacobita, la pronta scomunica della massoneria da parte dei pontefici romani non avrebbe avuto giustificazioni. Che fossero stati i gesuiti o i giacobiti, la maggiorparte degli storici concorda nellindividuare il punto di partenza della questione, o per lo meno della sua irruzione sulla scena pubblica, nel famoso discorso del cavaliere scozzese Michel de Ramsay pronunciato a Parigi nel 1737. Cè chi sostiene che a partire da Ramsay cominciarono a proliferare nella massoneria i temi esoterici, lidea di una conoscenza antica e occulta, di un segreto custodito nel cuore dela fratellanza. Una simile affermazione è tuttavia inesatta e ha sempre rappresentato i desideri dei settori più agnostici della massoneria, che nellottocento rinnegarono le proprie origini giudeocristiane e la spiritualità massonica medievale. (Eduardo Callaey) I primi responsabili di questa deviazione, (la Massoneria moderna n.d.r.) a quanto sembra, sono i pastori protestanti Anderson e desaguliers che redassero le Costituzioni della Gran Loggia dInghilterra, pubblicate nel 1723 e che fecero scomparire tutti gli antichi documenti su cui poterono mettere le mani, perché non ci si accorgesse delle innovazioni che introducevano, e anche perché questi documenti contenevano delle formule che essi consideravano limitanti, come lobbligo di fedeltà a Dio, alla Santa Chiesa e al Re, segno incontestabile della origine cattolica della Massoneria. I protestanti avevano preparato questo lavoro di deformazione mettendo a profitto i quindici anni che passarono tra il ritiro di Christophe Wren, ultimo Gran Maestro della Massoneria antica (1702, e la fondazione della nuova Grande Loggia dInghilterra (1717). Tuttavia, lasciarono sussistere il simbolismo, senza dubitare che questo, per chiunque lo capisse, testimoniava contro di essi con tanta eloquenza, quanto i testi scritti, che daltro canto non erano riusciti a distruggere del tutto. Ecco, riassunto molto brevemente, quel che dovrebbero sapere tutti coloro che vogliono combattere efficacemente le tendenze dellattuale Massoneria. Cè stata unaltra deviazione nei paesi latini, questa in senso antireligioso, ma è sulla “protestantizzazione” della Massoneria anglosassone, che bisogna insistere in primo luogo. come molti cattolici, ci si è dimenticati dellabisso tra le due cose, i templari erano talmente segreti che combattevano accompagnavano i pellegrini vestiti con le loro divise “Per misurare la distanza tra l’approccio tradizionale alla “Massoneria” e quello profanizzante, oggi quasi egemone, non c’è forse più eloquente esempio del confronto tra il dialogo rituale prescritto dal Guide des Maçons Écossais, databile al primo decennnio del 1800 e quello di un rituale italiano contemporaneo. Laddove nel Guide le finalità del libero muratore sono così sintetizzate: D. Che si fa qui? R. Vi si elevano templi alla virtù, e vi si scavano prigioni per i vizi. D. Che venite a fare qui? R. A vincere le mie passioni, soggiogare le mie volontà e fare nuovi progressi nella muratoria Il rituale odierno “taglia”, “semplifica” e “sostituisce”: D. [...]a quale scopo ci riuniamo? R. Per edificare Templi alla virtù, scavare oscure e profonde prigioni al vizio e lavorare al bene e al progresso dell’umanità. Comprendere in qual modo, dall’ascetico impegno individuale a “vincere le mie passioni, soggiogare le mie volontà, e fare nuovi progressi nella muratoria”, sia stato possibile transitare al programma collettivo, altruistico ed eticamente qualificato quanto si voglia ma di certo completamente “altro”, di “lavorare al bene e al progresso dell’umanità” significa ripercorrere i mille rivoli che hanno trasformato una via iniziatica in una via sostituita, la quale non si propone più di guidare il viandante dalla città degli uomini alla Città di Dio, ma esaurisce percorsi ed orizzonti nell’unidimensionale labirinto, senza fine e senza luce della terrestrità sociale.” Dalla prefaz. Di N. Di Luca a “Simboli della massoneria tradizionale” p.13-14 hoepli.it/libro/simbolismo-massonico-e-tradizione-cristiana/9788871692302.html santaruina.it/massoneria-dalledificare-al-dissolvere si dovrebbe capire la differenza tra ESSERE buoni e FARE i buoni..è tutta tra queste due cose che han fatto credere siano uguali il segreto Ho ancora molte cose da dirvi, ma non le potete sopportare per ora (Vangelo di Giovanni VI,12). Quando poi fu solo, i suoi insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. Ed egli disse loro: A voi è stato confidato il mistero del regno di Dio; a quelli di fuori invece tutto viene esposto in parabole (Vangelo di Marco 4-10). Con molte parabole di questo genere annunziava loro la parola secondo quello che potevano intendere. Senza parabole non parlava loro; ma in privato, ai suoi discepoli, spiegava ogni cosa. (Vangelo di Marco 4-34). Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino colle loro zampe e poi si rivoltino per sbranarvi (Matteo, 7, 6). Su questo argomento abbiamo molte cose da dire, difficili da spiegare perché siete diventati lenti a capire. Infatti, voi che dovreste essere ormai maestri per ragioni di tempo, avete di nuovo bisogno che qualcuno vinsegni i primi elementi degli oracoli di Dio e siete diventati bisognosi di latte e non di cibo solido. Ora, chi si nutre ancora di latte è ignaro della dottrina della giustizia, perché è ancora un bambino. Il nutrimento solido invece è per gli uomini fatti, quelli che hanno le facoltà esercitate a distinguere il buono dal cattivo ( S. Paolo, Lettere agli Ebrei). Tra i perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo che vengono ridotti al nulla; parliamo di una sapienza divina, misteriosa, che è rimasta nascosta, e che Dio ha preordinato prima dei secoli per la nostra gloria. Nessuno dei dominatori di questo mondo ha potuto conoscerla; se lavessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria (S. Paolo, Lettere ai Corinzi 2-6). S. Agostino, Ritrattazioni (cap.13.3): Ho anche detto: Questa è, ai nostri tempi, la religione cristiana conoscendo e seguendo la quale si ottiene la salvezza col massimo di sicurezza e di certezza. Mi sono espresso così, facendo riferimento al nome e non alla realtà chesso designa. In effetti quella che ora prende il nome di religione cristiana, esisteva già in antico e non fu assente neppure allorigine del genere umano, finché venne Cristo nella carne. Fu allora che la vera religione, che già esisteva, incominciò ad essere chiamata cristiana. Quando, dopo la risurrezione e lascensione in cielo, gli Apostoli incominciarono a predicare il Cristo e moltissimi divennero credenti, fu ad Antiochia che per la prima volta, come è scritto, i suoi discepoli furono chiamati Cristiani. Per questo ho detto: Questa è ai nostri tempi la religione cristiana, non perché un tempo non esistesse, ma perché più tardi prese questo nome. “la saggezza increata, che è ora quella che fu un tempo e che sarà sempre” [Conf., IX, 10] 2 1Anch’io, fratelli, quando venni tra voi, non mi presentai ad annunciarvi il mistero di Dio con l’eccellenza della parola o della sapienza. 2Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e Cristo crocifisso. 3Mi presentai a voi nella debolezza e con molto timore e trepidazione. 4La mia parola e la mia predicazione non si basarono su discorsi persuasivi di sapienza, ma sulla manifestazione dello Spirito e della sua potenza, 5perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio. 6Tra coloro che sono perfetti parliamo, sì, di sapienza, ma di una sapienza che non è di questo mondo, né dei dominatori di questo mondo, che vengono ridotti al nulla. 7Parliamo invece della sapienza di Dio, che è nel mistero, che è rimasta nascosta e che Dio ha stabilito prima dei secoli per la nostra gloria. 8Nessuno dei dominatori di questo mondo l’ha conosciuta; se l’avessero conosciuta, non avrebbero crocifisso il Signore della gloria. 9Ma, come sta scritto: Quelle cose che occhio non vide, né orecchio udì, né mai entrarono in cuore di uomo, Dio le ha preparate per coloro che lo amano. 10Ma a noi Dio le ha rivelate per mezzo dello Spirito; lo Spirito infatti conosce bene ogni cosa, anche le profondità di Dio. 11Chi infatti conosce i segreti dell’uomo se non lo spirito dell’uomo che è in lui? Così anche i segreti di Dio nessuno li ha mai conosciuti se non lo Spirito di Dio. 12Ora, noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito di Dio per conoscere ciò che Dio ci ha donato. 13Di queste cose noi parliamo, con parole non suggerite dalla sapienza umana, bensì insegnate dallo Spirito, esprimendo cose spirituali in termini spirituali. 14Ma l’uomo lasciato alle sue forze non comprende le cose dello Spirito di Dio: esse sono follia per lui e non è capace di intenderle, perché di esse si può giudicare per mezzo dello Spirito. 15L’uomo mosso dallo Spirito, invece, giudica ogni cosa, senza poter essere giudicato da nessuno. 16Infatti chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore in modo da poterlo consigliare? Ora, noi abbiamo il pensiero di Cristo. 3 1Io, fratelli, sinora non ho potuto parlare a voi come a esseri spirituali, ma carnali, come a neonati in Cristo. 2Vi ho dato da bere latte, non cibo solido, perché non ne eravate ancora capaci. E neanche ora lo siete, 3perché siete ancora carnali. Dal momento che vi sono tra voi invidia e discordia, non siete forse carnali e non vi comportate in maniera umana? verbumweb.net/it/bibbia/1Corinzi.pdf 10 Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie, e io sono glorificato in loro. 11 Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo, custodisci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi. 12 Quandero con loro, io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai dato e li ho custoditi; nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si adempisse la Scrittura. 13 Ma ora io vengo a te e dico queste cose mentre sono ancora nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. 14 Io ho dato a loro la tua parola e il mondo li ha odiati perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. 15 Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custodisca dal maligno. 16 Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. 17 Consacrali nella verità. La tua parola è verità. 18 Come tu mi hai mandato nel mondo, anchio li ho mandati nel mondo; 19 per loro io consacro me stesso, perché siano anchessi consacrati nella verità. 20 Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; 21 perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anchessi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. 22 E la gloria che tu hai dato a me, io lho data a loro, perché siano come noi una cosa sola. 23 Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nellunità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me. laparola.net/testo.php?versioni%5B0%5D=C.E.I.&riferimento=Giovanni17 e poi la chiamarono deificazione delluomo perchè si erano dimenticati labc.. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anchessi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. 21 perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anchessi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. 23 Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nellunità facebook/notes/philip-don-brewer-lynott/agostino-plotino-paolo-sapienza-nous-intelletto-dante-buddhi-guenon/10151259827866683 Nel 1968, Gastone Ventura, proponeva ai fratelli (di “rango elevato”) che lo leggevano in tutta Italia, di meditare sul loro stato dell’essere e sulle loro reali, concrete, capacità di costruirsi una “mentalità tradizionale” Propongo di seguito un piccolo stralcio delle sue parole su argomenti che ancora oggi (forse più che mai), possono rivelare come le sue preoccupazioni avessero solide ragioni. Possiamo pensaarci un poco anche noi (non ho riportato appositamente i suoi suggerimenti per formare una simile mentalità… indispensabile per coloro che intendono camminate sulla “Via Tradizionale”… così magari potremo dedicare un pochino di tempo a meditarci sopra). ……………..Come possiamo pretendere di assurgere ad Iniziati quando non sappiamo ancora distinguere se la scienza ermetica ha per suo scopo la reintegrazione delluomo in senso trascendente o se, invece, mira a una sua affermazione fisica, e quindi in senso discendente, attraverso la distillazione dellelisir di lunga vita nella sua qualità di magico liquore ? Come possiamo dire di sapere se non riusciamo a separare chiaramente il denso dal sottile, le nostre visioni materiali e cioè quelle del visibile da quelle dall invisibile; se non comprendiamo ciò che sia lo stato di veglia e quello di sonno, e adattiamo questi termini alla nostra mentalità di figli della materia ? Come possiamo continuare a credere di percorrere una delle due vie della realizzazione se riteniamo la via umida come una via mistica, a quella secca come una via luciferina, magica o teurgica, giungendo persino a considerare la prima come magia bianca e la seconda come magia nera ? Oppure distinguendo con argomentazioni moderne, che la via teurgica non é magica e che quella detta magica è satanica? Senza accorgerci che non esiste una magia bianca e una magia nera se non nelle due accezioni di Iniziazione e contro-iniziazione, ossia di moto verso lalto e moto verso il basso partendo dallo stato in cui ci troviamo ? Muovendoci, cioè nella prima verso operazioni che portano a spiritualizzare ed a “reintegrare, e nella seconda a sempre più immergersi nello stato plumbeo, oscuro, nero, senza più speranza di risalire. E crediamo che la preghiera e lo scongiuro siano i mezzi per avanzare sulla via” mentre si tratta soltanto di metodi indiretti per sollecitare la coscienza chiusa ad aprirsi: cioè la prima é soltanto un atto mentale, inteso, quando il momento é giusto e lambiente adatto, a “dirigere” ed il secondo un altro atto tendente a vincere gli ostacoli creati dalloscurità della nostra composizione fisica……… santaruina.it/magia-e-teurgia facebook/photo.php?fbid=10200767983193571&set=a.10200679781188576.1073741832.1582357903&type=3&theater difficilotto ma per capire le influenze erranti nominate nellultimo articolo collegato al discorso del sogno dellultima citazione facebook/Mirko.GrandFunk.Filippetto/posts/10200169085701508 gianfrancobertagni.it/materiali/misticaislamica/corbin_mundus.htm it.wikipedia.org/wiki/File:God_the_Geometer.jpg NellXI secolo labate Guglielmo di Hirschau (o Hirsau), nella diocesi di Spira, introdusse frati laici nel monastero: Essi erano di due tipi: i fratres barbati o conversi, che prendevano i voti ma non erano monaci di clausura o monaci reclusi, e gli oblati, braccianti o servi che volontariamente, mentre erano al servizio del monastero, si sottomettevano allobbedienza religiosa ed allosservanza della regola monastica. it.wikipedia.org/wiki/Oblati tantè che poi fino al diciassettesimo secolo almeno, cera un sacerdote per loggia..era la legittimazione.. Louis Charbonneau-Lassay intratteneva stretti rapporti con due organizzazioni autenticamente cristiane a carattere iniziatico, fondate nel XV secolo. La prima si chiamava lEstoile Internelle (La stella interiore) ed il numero dei suoi membri era (è?) limitato statutariamente a dodici, cooptati a vita, dovendo ciascuno di essi denominare il proprio successore prima di morire. Il Capo, allinizio del XX secolo era il Canonico Barbot (1841-1927). In questa veste egli consegnò a Charbonneau Lassay, tra il 1925 e il 1927, alcuni documenti iconografici risalenti alle origini della fondazione della confraternita, allo scopo di facilitare le sue ricerche per il Bestiaire.[6] La seconda confraternita, la Fraternité des Chevaliers du Divin Paraclet, diretta anchessa dal canonico Barbot, con il titolo di Cavaliere Maestro era (è?) segreta come la prima però più aperta, nel senso che il numero dei componenti non ha limiti. Una specie di legame univa (unisce?) le due confraternite, come appare dalle lettere di Marcel Clavelle, al secolo Jean Reyor (1905-1988), aventi come soggetto il Paraclito.[7] In effetti, verso la fine del XIX secolo, allorché la Fraternità del Paraclito fu posta in sonno, i suoi archivi furono affidati al Canonico Barbot, probabilmente nella sua qualità di Maestro della Stella interiore, con la missione di operare per quanto possibile per il suo risveglio. Se i motivi di questa posa in sonno rimangono ignoti, ciò tuttavia sta a dimostrare come fra le due organizzazioni non vi fosse alcuna rivalità. Nel 1925, non essendosi potuto organizzare il risveglio per mancanza di candidati alliniziazione, il Canonico, che sentiva lavvicinarsi della fine della propria vita, fece due trasposizioni a Louis Charbonneau-Lassay: liniziazione al Paraclito e la missione di portare a termine ciò che egli non era riuscito a fare. La documentazione disponibile in proposito è molto scarsa, non essendosi Louis Charbonneau mai dimostrato molto eloquente in proposito: (FR) « …de singulières circonstances mont permis davoir, sur plusieurs groupements hermético-mystiques du Moyen Âge, et sur leurs doctrines et pratiques symboliques, une source dinformation qui ne relève pas de lordinaire domaine de la biographie et qui est, pour le moins, tout aussi sûre. » (IT) « …circostanze singolari mi hanno consentito di avere su molti gruppi ermetico-mistici del medioevo e sulle loro dottrine e pratiche simboliche, una fonte dinformazioni che non proviene dallordinaria materia biografica e che è, quanto meno, del tutto sicura. » (Louis Charbonneau-Lassay[8]) Ma se il Paraclito era ancora in sonno dopo mezzo secolo, loccultismo era presente nello spirito del tempo. Le «…organizzazioni anti-tradizionaliste, occultiste, pseudo-religiose e pseudo-iniziaticche…», secondo la definizione di René Guénon, si stavano moltiplicando.[7] Anche i cattolici praticanti che speravano in una società iniziatica autentica senza per questo essere in disaccordo con lAutorità Ecclesiastica, non sapevano a quale porta bussare. Certi si spingevano persino a passare allIslam, come Marcel Clavelle, al secolo Jean Reyor, pur essendo profondamente cristiani, tanto era forte la loro sete diniziazione.[4] Forte di tale constatazione, Louis Charbonneau-Lassay, che sperava nel perdurare di unautentica iniziazione cristiana, si decise alfine nel 1938 a risvegliare la Fraternità del Paraclito, sotto linsistente richiesta di Marcel Clavelle. Parve che René Guénon abbia avuto un ruolo non trascurabile nella circostanza, e che sia intervenuto come consigliere, essendo indiscussa la sua autorità in materia.[4] Questo atteggiamento di Guénon, anchegli impegnato sulla via dellIslam, era conforme aglinsegnamenti di uno dei suoi maestri, lo sceicco Abder-Rahman Elîsh El-Kebîr, Maestro soufi della Confraternita Shadhiliyya, alla quale egli aderì,[9] e Gran Mufti Malikita dEgitto. Costui operava per il ravvicinamento fra Islam e Cristianesimo e possedeva cognizioni estese di simbolismo universale, che fosse islamico, cristiano o massonico.[10] La storia e la cronistoria della Fraternità del Paraclito sono state studiate dallo storico italiano PierLuigi Zoccatelli nel suo libro del 1999: La lepre che rumina, intorno a René Guénon, Louis-Charbonneau Lassay e la Fraternità del Paraclito. it.wikipedia.org/wiki/Louis_Charbonneau-Lassay facebook/Mirko.GrandFunk.Filippetto/posts/10203058127245741 Levi himself described the meaning of the symbol thusly in Dogme et Rituel: The goat on the frontispiece carries the sign of the pentagram on the forehead, with one point at the top, a symbol of light, his two hands forming the sign of hermetism, the one pointing up to the white moon of Chesed, the other pointing down to the black one of Geburah. This sign expresses the perfect harmony of mercy with justice. His one arm is female, the other male like the ones of the androgyn of Khunrath, the attributes of which we had to unite with those of our goat because he is one and the same symbol. The flame of intelligence shining between his horns is the magic light of the universal balance, the image of the soul elevated above matter, as the flame, whilst being tied to matter, shines above it. The beasts head expresses the horror of the sinner, whose materially acting, solely responsible part has to bear the punishment exclusively; because the soul is insensitive according to its nature and can only suffer when it materializes. The rod standing instead of genitals symbolizes eternal life, the body covered with scales the water, the semi-circle above it the atmosphere, the feathers following above the volatile. Humanity is represented by the two breasts and the androgyn arms of this sphinx of the occult sciences. facendo due ricerche il simbolo con Levi cambia google.it/search?q=baphomet+saint+merri&tbm=isch&tbo=u&source=univ&sa=X&ei=ZpJnU8XoLKWe0QXb7IHYAg&ved=0CDAQsAQ&biw=1366&bih=667 dicono che Guènon in simboli della scienza sacra abbia detto che il Baphomet templare centra col simbolismo di Giano, mi mancava, non ho ancora controllato se lha detto, comunque vedendo limmagine di questa chiesa dellepoca, minchia.. google.it/search?q=baphomet+tomar+portugal&tbm=isch&tbo=u&source=univ&sa=X&ei=8JJnU9rhGOmx0AWer4GgAg&ved=0CDAQsAQ&biw=1366&bih=667 Il simbolo in sé quindi, più antico della massoneria stessa, assume connotati positivi, e si contrappone al pentacolo con la punta rivolta verso il basso: in questo caso tutte le energie vitali presenti nell’essere umano, a loro volta allegoria delle forze che muovono l’universo intero, vengono convogliate verso le profondità. Il satanismo moderno ha utilizzato il pentalfa rovesciato in questa ultima connotazione, con una chiara dichiarazione di intenti che rivelava la predilezione verso gli aspetti più inferiori dell’essere, più meramente materiali, animaleschi e psichici, in contrapposizione con l’elevazione spirituale. santaruina.it/la-stella-a-cinque-punte-nel-simbolismo-moderno androgino, in quello templare si, in quello ermetico pure google.it/imgres?imgurl=http%3A%2F%2Fdame-licorne.pagesperso-orange.fr%2FIMAGES%2Fphanes%25202.jpg&imgrefurl=http%3A%2F%2Fdame-licorne.pagesperso-orange.fr%2FCHASSE%2F14b-%2520Gen%25E8se%25202.htm&docid=wyDC_qYRE1W1mM&tbnid=xW2kZiDko9XjOM&w=187&h=236&ei=2ttnU7WvCsyCPe72gJgL&ved=0CAYQxiAwBA&iact=c paranormal-encyclopedie/wiki/uploads/Articles/Baphomet_Coffret-Essarois1.png nel Baphomet di Levi si la stella è dritta .. il pentacolo è misto ma sembra più spesso rovesciato google.it/search?q=pentacolo&tbm=isch&tbo=u&source=univ&sa=X&ei=cNpnU7vWNPOR0QWugIGoBg&ved=0CDkQsAQ&biw=1366&bih=667 google.it/imgres?imgurl=http%3A%2F%2Fplanete-aventure.net%2Farticles%2Ftempliers%2Fimage023.jpg&imgrefurl=http%3A%2F%2Fplanete-aventure.net%2Farticle.php%3Fid%3D35&docid=KReLX-PFIcBhTM&tbnid=Xh7bWncPGqDp6M&w=339&h=164&ei=2ttnU7WvCsyCPe72gJgL&ved=0CAUQxiAwAw&iact=c praticamente è sempre per il filone solito rovesciamento dei simboli lungo la storia arabo abufinamat – bufihamat cioè “padre della comprensione”, termine adoperato dai Sufi per indicare il raggiungimento di uno stato di coscienza particolare.. Guenon in Études sur la Franc-massonerie, rifacendosi a quanto scrive von Hammer in Mémoire sulla possibile derivazione di Baphomet dalla parola araba bahumid con significato di “vitello”, forma sotto la quale viene adorata la divinità da alcune sette gnostiche siro-palestinesi e in particolare dai Drusi, nega l’esistenza di un tale termine arabo, e lo corregge in bahimah, parola che designa l’insieme degli animali, o meglio ancora nell’equivalente ebreo behemoth, plurale di behemah, che Jean Reyor nel suo commento a Études sur l’ésoterisme chrétien di Guenon traduce come “designazione collettiva dei grandi quadrupedi”. letimologia e il simbolismo sono sempre molteplici e vanno interpretati a vari livelli.. lincomprensione del simbolismo che cera nelle stesse chiese..dei templari.. e gli occultisti hanno finito il lavoro.. coi simboli la storia è più o meno sempre quella.. lista infinita santaruina.it/la-stella-a-cinque-punte-nel-simbolismo-moderno Una cerchia di ricercatori, tra cui spicca il professor De Santillana, ha espresso l’opinione che le varie ere zodiacali influenzino notevolmente la simbologia con la quale si esprime la religiosità dei popoli. L’era del Toro, ovvero l’epoca in cui il sole pare sorgere nell’omonima costellazione, iniziò circa nel 5° millennio avanti Cristo e si concluse circa nel 3° millennio a.C. Questo periodo è caratterizzato dalle divinità “taurine”. Basti pensare alla civiltà minoica, che ancora teneva ricordo di questo periodo, oppure alle divinità mediorientali, baal, moloch. La figura del toro inoltre è direttamente collegata con la mezzaluna, che riproduce nelle corna, e quindi al culto lunare-femminile-matriarcale. Non a caso questo periodo è caratterizzato dal culto delle grandi madri, che con le divinità taurine erano in simbiosi. Successivamente arriva l’età dell’Ariete. L’ebraismo fu il protagonista in assoluto di questa era. Infatti nella simbologia religiosa diviene protagonista questo animale, e i suoi “parenti”. Basti pensare al sacrifico di Abramo, alla figura del capro espiatorio, all’agnello. Quando Mosè riceve le tavole della legge, il popolo in sua assenza si mette ad adorare, nuovamente, un vitello d’oro. Simbolo del vecchio culto che ancora resiste, e che Mosè definitivamente rimuove. Ma una volta che una nuova simbologia fa la sua comparsa, quella antica non scompare mai del tutto. Piuttosto, assume connotati demoniaci. Così le divinità taurine del passato divengono i demoni della nuova simbologia religiosa. Moloch diviene un Dio malvagio ed assetato di sangue, Baal diviene baalzebub, signore dello sterco. Nel frattempo in Grecia, caduta la civiltà minoica, ci si trova nell’epoca della religiosità Dionisiaca, la religiosità del popolo. E Dioniso è raffigurato spesso con la testa di capro, le baccanti adorano e si nutrono del capro sacro, il dio pan ha zampe caprine. E’ l’epoca dell’Ariete. Ed anche questa epoca cede il passo a quella successiva, l’era dei pesci, la nostra, che inizia pochi anni prima di Cristo, e sta per concludersi. Il pesce è il simbolo di Cristo e dei primi cristiani, l’ultimo agnello viene sacrificato nel tempio di Gerusalemme che poi verrà distrutto da Tito. L’era dell’ariete finisce, ed ancora una volta, la vecchia simbologia non scompare del tutto, ma diviene demoniaca. Così per il cristianesimo satana ha testa di caprone, esattamente come per gli ebrei baalzebub aveva forme taurine. Il processo è identico. Il processo di demonizzazione della vecchia religiosità non è solamente simbolico, e non è nemmeno da considerarsi come un trucco dei nuovi sacerdoti per screditare i loro predecessori. Ogni rappresentazione attraversa una fase vitale, nasce, cresce, muore. Una volta morta, attira su di sé le influenze malefiche della “decomposizione” di una era. Il linguaggio è allegorico, ma visto il carattere del tema non ne esiste uno migliore. Chi persiste negli antichi culti, alimenta i “cadaveri psichici”, non a caso i movimenti satanisti si rifanno alle simbologie “defunte” del passato, dagli adoratori di moloch, che dimostrano quindi una conoscenza esoterica notevole, a quelli del “caprone”, i più noti satanisti occidentali. santaruina.it/Demoni-vecchi-e-nuovi Paragrafo Antichi Landmarks: La credenza in Dio montesion.it/_Documenti/_Storia/_storiap/Storia_Frame.htm montesion.it/_manoscritti/_manoscrittip/Manoscritti_Frame.htm montesion.it/_Documenti/_carboneria/_carboneriap/Carboneria_Frame.htm montesion.it/_Documenti/_Documentip/Documenti_Frame.htm montesion.it/_Documenti/_chiesa/_chiesap/Chiesa_Frame.htm montesion.it/_stampa/_I_Testi/_testi/51.htm archiviokemi.it/pasquale_de_leo.html archive.org/details/AuroraConsurgens ia800901.us.archive.org/4/items/AuroraConsurgens/AuroraConsurgenszrichZentralbibliothekMs.Rh.172_text.pdf ia600901.us.archive.org/4/items/AuroraConsurgens/AuroraConsurgenszrichZentralbibliothekMs.Rh.172.pdf
Posted on: Mon, 08 Dec 2014 16:19:41 +0000

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