fortemente sollecitata, posto la mozione sulle chiusure - TopicsExpress



          

fortemente sollecitata, posto la mozione sulle chiusure domenicali, parliamone, ma soprattutto chiediamo alle commesse ci dicano che cosa ne pensano loro... sono imbranata e non trovo la versione ufficiale, vi mando la mia proposta che è stata in parte modificata dagli interventi di altri colleghi: VISTO L’art 117 della Costituzione Italiana che delega alle Regioni la competenza esclusiva del commercio VISTA La Legge 558 del 1971 che individuava un monte ore settimanale massimo di 44 ore di apertura e rendeva inderogabile l’obbligo della chiusura domenicale e festiva VISTA La risposta al Referendum dell’11 giugno del 1995 in cui l’elettorato dà una netta risposta negativa al quesito relativo alla liberalizzazione degli orari dei negozi VISTA La Legge Costituzionale 3/2001 che investe le Regioni di piena potestà legislativa in materia di commercio. PRESO ATTO CHE • La direttiva 2006/123/CE presentata dalla Commissione Europea nel febbraio 2004 • IL Decreto Legge n. 201 del 2011 • La Legge n. 214/2011, Decretano la liberalizzazione degli orari e delle aperture degli esercizi commerciali sul tutto il territorio nazionale permettendone l’apertura indiscriminata per 24 ore al giorno tutti i giorni dell’anno, comprese domeniche e festività VISTA La proposta di Legge di iniziativa popolare presentata alla camera il 14 maggio 2013, sostenuta dalla Campagna “Liberala domenica” lanciata da Confesercenti e Federstrade con il sostegno della CEI, che richiede che le competenze in materia di aperture del commercio tornino in capo alle Regioni CONSIDERATO Che la liberalizzazione delle aperture domenicali rischia di rafforzare solo la Grande Distribuzione Organizzata e di favorire la tendenza alla proliferazione di Grandi Centri Commerciali alle periferie delle città desertificando e riducendo la funzione sociale, di incontro e di scambio dei centri storici delle città. CONSIDERATA La presenza sul territorio nazionale di persone appartenenti a diverse fedi che prevedono differenti giornate di riposo e di celebrazione del culto VISTO Che la liberalizzazione indiscriminata può produrre un danno significativo nei confronti dei piccoli negozi di vicinato che non possono competere sugli orari e sui giorni di apertura VISTO Che l’apertura indiscriminata per orari e giorni di riposo può risultare non protettiva ed attenta ai diritti degli operatori del commercio e delle loro famiglie nei confronti di ritmi di vita compatibili con il riposo personale e con la vita familiare e non rispettosa del contratto collettivo del lavoro VERIFICATA La posizione della Confesercenti e alla sua richiesta di una disciplina degli orari equilibrata tale da consentire ai consumatori di soddisfare le proprie esigenze di acquisto dei beni e agli operatori commerciali di poter contare su tempi di riposo adeguati per sé e per i propri dipendenti e collaboratori familiari VISTA • La mozione presentata dal Consiglio che impegna la Regione ad attivarsi in vista dell’abrogazione della norma presentata all’interno della Legge n. 214/2011 e del Decreto Legge n. 201 del 2011 IL CONSIGLIO IMPEGNA LA GIUNTA Ad attivarsi nei confronti del Ministero perché favorisca la riproposizione della potestà di regolamentazione nel settore del commercio alle Regioni, concordando che, si precisino, come avviene in altri stati europei, alcuni limiti alle aperture domenicali e festive almeno nelle giornate del 25 aprile, del 1 maggio, della domenica e del lunedì di Pasqua, del 25 dicembre, del 1 gennaio. A stabilire a tal fine un tavolo di concertazione regionale che comprenda gli Enti Locali, i consumatori, le confederazioni dei commercianti, i sindacati, le associazioni delle Grandi Catene che promuova la formulazione di “patti territoriali” forme di autoregolamentazione nell’impegno a costruire un giusto equilibrio tra le parti e gli interessi dei consumatori, degli esercenti, dei turisti, degli dipendenti del commercio. Il tavolo potrebbe strutturare un calendario condiviso di aperture domenicali e di orari di apertura che tengano conto delle caratteristiche dei territori ed in particolare delle zone turistiche e delle zone di confine. (es. chiusura nelle festività principali, apertura 1 o 2 domeniche al mese, chiusura mezza giornata alla settimana, recupero della giornata festiva con una giornata intera di riposo nel rispetto delle culture e delle diverse appartenenze religiose). A favorire l’assunzione di studenti, di giovani, di disoccupati, con contratti specifici per integrare gli orari di apertura senza “costringere” i/le commesse a ritmi ed orari di lavoro non compatibili con una serena vita personale e familiare. A vegliare sul rispetto dei diritti dei lavoratori e sul rispetto del contratto collettivo di lavoro. A promuovere iniziative a favore del piccolo commercio.
Posted on: Fri, 25 Oct 2013 11:26:53 +0000

Trending Topics



Recently Viewed Topics




© 2015