I Giorni Della Legalità 1 Maggio, 2013 Di F. Allegri Nel caso in - TopicsExpress



          

I Giorni Della Legalità 1 Maggio, 2013 Di F. Allegri Nel caso in cui voi non lo sapeste, il primo maggio è il giorno della Legge e della legalità per il mondo occidentale! Io so che non lo sapete e so quello che pensate: il primo maggio è la festa del lavoro. Purtroppo per voi anche questa è una bugia. I veri inventori della festa del lavoro la fissarono per un giorno di settembre poi vennero i comunisti e ritennero che il primo maggio fosse la data più adeguata. Ora non ci sono più i comunisti, ma resta questo loro modo di far finta di onorare il lavoro, in Italia e altrove. Io non ho mai capito il senso di una festa annuale del lavoro, c’era già la domenica e le ferie (un tempo, entrambe) e ho sempre vissuto il primo maggio come un giorno qualsiasi (anche oggi che spariscono le ferie e le domeniche). Questa polemica vale per il primo maggio, ma anche per lo sconosciuto giorno di settembre ….. Da oggi voglio cominciare a dire che l’Italia ha bisogno di un giorno della legalità. Negli Stati Uniti, il giorno della legalità è il primo maggio. Fu la ABA (American Bar Association) a promuovere l’idea del giorno della legalità e fu il presidente Dwight D. Eisenhower a stabilirla ma l’approvazione ufficiale del congresso USA arrivò solo nel 1961. La fissazione del Law Day fu sicuramente un contrappeso per il primo maggio celebrato dai lavoratori nei paesi socialisti, comunisti e in Italia. Il primo maggio l’ABA promuove le riflessioni sull’importanza dell’eguaglianza sotto la legge, delle garanzie nazionali alla libertà per tutti e in generale è il giorno di festa del potere giudiziario. Questi dovrebbero essere fatti generali e ovvi. In questo contesto va detto che anche la realtà giuridica americana è deludente. Anche in USA c’è un problema centrale di giustizia incentrato nella scarsità di limiti posti all’azione degli ultimi presidenti, dei loro collaboratori e delle loro lobbies di riferimento, specie a quelli in luoghi di potere di tipo imperiale. Tale problema si può confrontare con le guarentigie godute dai leader nei nostri partiti inseriti nel sistema politico di casta, facendo le dovute proporzioni. Oggi il regno della legge ha subito una metamorfosi ed è divenuto uno strumento di oppressione che avvantaggi i pochi forti contro la generalità dei deboli. Corporativismo è divenuto il principio di legge mentre i suoi fondi cospicui e il suo peso politico alimentano un fiume di abusi. La libertà è in diminuzione: pensate all’inquinamento dell’ambiente provocato dalle industrie e all’inquinamento della vostra privacy dovuto a questa nuova economia basata sulle nuove tecnologie, internet in primis. La crisi della politica ha raggiunto di recente nuovi livelli record. A livello mondiale siamo arrivati alle multinazionali degli eserciti mercenari e questo deve preoccupare molto anche se è finita l’era Bush! In questo contesto la guerra di Libia deve lasciare un insegnamento, forse anche la Siria e l’Egitto. Non c’è libertà senza partecipazione! Questo lo sappiamo fin dai tempi di Cicerone e almeno allora l’Italia era un impero. La partecipazione alla giustizia ha la stessa importanza di quella alla politica e per favorire entrambi ci vuole prima di tutto una grande riforma di semplificazione. In futuro verranno i giorni della giustizia perché saranno ancor più necessari se non ci sarà un miracolo che invertirà certe tendenze.
Posted on: Sun, 25 Aug 2013 12:18:59 +0000

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