Il progetto che ne segue è dedicato ai milioni di disoccupati - TopicsExpress



          

Il progetto che ne segue è dedicato ai milioni di disoccupati senza nome che si vedono negata l’opportunità di una vita dignitosa a causa dell’implementazione di teorie neoclassiche liberiste, adottata dalle scuole di pensiero ortodosso responsabili della strutturazione malsana e della situazione attuale dell’Eurosistema. *** L’Europa è nata (nella mente dei cittadini) come soluzione equilibrata fra capitalismo anglosassone e socialismo reale, attorno all’idea dello Stato Sociale, del Welfare. La libertà economica individuale è bilanciata da un efficace sistema di protezione sociale, che le Istituzioni garantiscono a tutti i cittadini. In parallelo allo sgretolarsi dell’URSS, la CEE si è trasformata prima in Unione Europea (UE), da cui poi alcuni membri son confluiti nell’attuale Unione Monetaria Europea (UME), le cui regole - mai rese chiare e trasparenti per l’opinione pubblica - hanno di fatto tradito gli ideali originari di integrazione, collaborazione e amicizia. Responsabilità delle Istituzioni è quella di soddisfare i bisogni primari dei propri cittadini: lavoro dignitoso, servizi sociali efficienti, pace sociale, sostenibilità ambientale. In campo economico, la responsabilità delle Istituzioni si esplica utilizzando le leve classiche di governo dell’economia, Moneta e Politica Fiscale. L’evidenza dimostra che le risorse non sono allocate ai bisogni primari; sono invece sempre più abbondanti e a buon mercato per il settore privato finanziario non produttivo, mentre diventano sempre più scarse e costose per il lavoro, la produzione di beni e servizi nell’economia reale, per i servizi sociali desiderati dai cittadini. Questa errata distribuzione è conseguenza diretta ed inevitabile dell’impianto istituzionale e delle regole fondanti dell’Unione Europea: né le istituzioni nazionali né quelle dell’Unione hanno la disponibilità delle leve di governo dell’economia. La Moneta è gestita dalla BCE e dal suo collaterale SEBC. Di fatto, un vero e proprio organo istituzionale, totalmente indipendente e autonomo dagli altri organi. Le norme vietano che le banche centrali possano finanziare direttamente gli stati garantendone i titoli del debito, così come vietano gli aiuti di stato alle aziende (ma “stranamente” non al sistema bancario). Ne consegue, come l’evidenza conferma, che il settore privato diventi sempre più presente e tentacolare, sostituendosi allo stato nel suo ruolo di controllore e garante. Con i noti e nefasti effetti di deregolamentazione. L’Euro impone un cambio nominale fisso che però non basta ad evitare gravi divergenze del cambio reale dei Paesi membri, non essendo previste efficaci regole che garantiscano in essi l’armonizzazione del contenimento dell’inflazione, delle politiche industriali, fiscali e del lavoro e delle varie diversità locali. Le regole dell’Unione impongono un contesto competitivo, limitando al minimo l’intervento degli Stati nell’economia reale e garantendo la massima libertà di movimento a capitali e merci, sia all’interno dell’Unione sia verso l’esterno. Conseguenza non evitabile del cambio nominale rigido e del contesto competitivo è che le variazioni del cambio reale si scaricano sul costo del lavoro, comprimendo i salari, e sui costi indiretti (tutela ambientale, etc). Il risultato, lo vediamo.
Posted on: Mon, 08 Jul 2013 18:11:23 +0000

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