STREET: Trasformando monumenti (all’ignoranza). In Friuli - TopicsExpress



          

STREET: Trasformando monumenti (all’ignoranza). In Friuli Venezia Giulia con Carne. 06/03/2013 DA ROBERTA CAMPAGNOLO Negli scorsi post, vi abbiamo parlato di esperienze come Bunker e Madrid Street Art Project, dove la street art si propone come strumento per la riqualificazione di aree urbane ormai dismesse. Se vi capitasse di passeggiare per i boschi al confine tra Friuli e Slovenia, potreste incontrare qualcuno che sta portando avanti un progetto simile, in modo pionieristico- per ora l’azione è singola: si tratta di Carne, street artist friulano. Casematte, polveriere, caserme: il territorio del Friuli Venezia Giulia, da sempre territorio di frontiera, è disseminato di questi relitti legati al periodo della Guerra Fredda. Qui Carne, in questi “monumenti all’ignoranza” come li definisce lui, agisce. Conosciamolo e conosciamo meglio i suoi lavori e i suoi pensieri sulla street art. “Ho cominciato a fine anni ’90, verso i 13 anni, affascinato dalla street art italiana che ormai si stava affermando con nomi come Blu – mi ricordo quanto rimasi affascinato dai suoi lavori in via Stalingrado a Bologna, e negli ultimi anni Ozmo, che conobbi con la sua copertina di Reale dei Casino Royale. Oggi seguo molto Phlegm di Sheffield e Max Buechi, tatuatore e designer.” Carne si avvicina all’aereosol art, ma con il tempo decide di dedicarsi alla street art “più veloce e immediata” in grado di unire la sua necessità di voler esprimere qualcosa alla possibilità di poterlo fare in modo più ampio, più diretto e con un codice visivo più comprensibile e meno settario rispetto al writing classico. Ma com’è la scena street art in Friuli? “E’ piuttosto sfaldata e mancano, o meglio non vengono messi a disposizione, gli spazi. Non esiste una scena coesa. E Gorizia, la mia città, che potrebbe proiettarsi verso est, resta troppo paralizzata a quel che è successo prima, durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale. Esistono artisti singoli molto capaci , come Calmo, Kerotoo , Shoe e The Other con cui ho deciso di collaborare nell’ultimo periodo, e festival di respiro europeo come Elementi Sotterranei, ma la situazione rimane statica.” Carne, lavora in tutto il nord est, ma si concentra su vecchie caserme e luoghi industriali abbandonati. “Oltre il 50% delle proprietà demaniali friulane sono di carattere militare che, per mancanza di denaro non sono recuperati dai comuni, attuali proprietari. Il mio obiettivo è ridare loro vita, aggiungendo un messaggio esteticamente bello. Il Friuli è stato sempre una terra di confine, e la Guerra Fredda è stata la fase di divisione, dove territori prima uniti sono stati divisi in maniera arbitraria. Basti pensare a Gorizia che, piccola Berlino, fu tagliata in due.” I suoi lavori parlano di natura, di culture alchemiche, di giochi di vita e morte “Come questi spazi, prima pieni di vita ora cattedrali del deserto. Credo che un lavoro in un luogo come questi abbia un potere deflagrante rispetto alla strada. E penso che un fenomeno come l’urbex, giochi un ruolo incredibile nel far conosce un tessuto sociale sotterraneo.” Se non potete spingervi fino in Friuli non preoccupatevi , Carne è anche su Facebook “Ho aperto la pagina fan appositamente per far conoscere i miei lavori e lo trovo uno strumento fondamentale, a breve sarà la volta di Twitter.” Ultima curiosità. Come nasce il nome Carne? “E’ nato per caso diverse storpiature di una mia tag a 14 anni , fino a meat, italianizzata in carne, non sopporto gli inglesismi. E poi poco per volta l’ho fatto mia: mi fa venire in mente la passionalità che esprimo con i miei lavori.” Ringraziamo Carne e vi invitiamo a visitare il suo profilo Facebook https://facebook/urbancarne?fref=ts in attesa di passeggiare con lui in Friuli.
Posted on: Mon, 29 Jul 2013 23:19:46 +0000

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