Nel suo discorso il presidente ha anche puntato il dito contro i - TopicsExpress



          

Nel suo discorso il presidente ha anche puntato il dito contro i paesi confinanti, senza però nominarli, accusando “i vicini di utilizzare il Nord Kivu come una porta di accesso al Congo”. Proprio oggi Kabila è atteso a Kampala dove incontrerà il suo omologo ugandese Yoweri Museveni, mediatore nei colloqui sospesi da tre settimane tra Kinshasa e i ribelli dell’M23 che si sono arresi lo scorso 5 novembre. Le due parti, come auspicato dalla comunità regionale ed internazionale, devono ancora firmare un accordo per sancire la fine delle ostilità in Nord Kivu. La ribellione filo-tutsi, nata nell’aprile 2012, ha goduto del sostegno politico, finanziario e militare del Rwanda e dell’Uganda. Intanto la missione Onu in Congo ha annunciato che droni (aerei senza pilota) “saranno operativi a partire dalla prossima settimana” per sorvegliare la frontiera. Secondo il vice segretario delle Nazioni Unite incaricato delle operazioni di mantenimento della pace, Hervé Ladsous, “si tratta di uno strumento essenziale per progredire sul piano militare”. Dopo la sconfitta dell’M23, i caschi blu e i soldati congolesi hanno annunciato come prioritaria la lotta ai ribelli ruandesi delle Forze democratiche di liberazione del Rwanda (Fdlr) e , in prospettiva, alla ribellione ugandese delle Adf-Nalu. Al di là di questi due gruppi, una quarantina di milizie locali è ancora attiva nell’est del Congo; alcune di queste hanno aderito da poche settimane al processo di disarmo volontario. misna.org/altro/kabila-a-goma-la-lotta-non-e-finita-presto-droni-onu-02-12-2013-813.html
Posted on: Tue, 03 Dec 2013 02:53:26 +0000

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