PREGHIERA DEL CIECO NATO Signore Gesù, siamo tutti terribilmente ciechi. Passiamo accanto ai miracoli della creazione senza una nota di gioioso turbamento. Fissiamo gli occhi sul volto di tante persone e non sappiamo intuirne le lacrime nascoste. Non conosciamo neppure il nostro mondo interiore, incapaci, come siamo, di gettare uno sguardo coraggioso nella profondità della nostra anima e del nostro destino. Siamo ciechi soprattutto quando crediamo di sapere mentre lorgoglio ci impedisce di aprirci alla vera sapienza che si nutre della luce del cuore e del pane della pietà. Signore, vieni ad accarezzare i nostri occhi, come hai fatto con il cieco del Vangelo, vieni a far fiorire il miracolo della luce soprattutto dentro le pesantezze del nostro cuore. Vorremmo una luce che accarezzasse non solo i nostri volti e i nostri sguardi, ma anche i tormenti, i dubbi, le domande: tutto il cammino della nostra faticosa ricerca. Signore, luce del mondo, luce di ogni uomo, vieni ad aprire i nostri occhi perché possiamo percepire i segni discreti della tua luminosa presenza fino al giorno in cui il mistero della luce si rivelerà come mistero di purissimo amore e sarà una festa di volti divinamente rischiarati dalla bellezza trasfigurante del tuo volto. Amen. RICONOSCERE GESU’: l’episodio del cieco nato serve all’evangelista Giovanni per mostrarci come si può arrivare a vivere una fede piena e matura nel Figlio di Dio; il recupero della vista da parte del cieco procede infatti di pari passo con la sua scoperta di chi è veramente Gesù. Ricostruiamo le tre tappe di questo cammino: all’inizio, il cieco non sa nulla di Gesù. Alla precisa domanda che gli viene rivolta: “come ti furono aperti gli occhi?” egli infatti risponde: quell’uomo che si chiama Gesù ha fatto del fango... Gesù è quindi per lui ancora un “uomo”, nient’altro che un uomo. Più tardi gli domandano ancora: “che dici di lui, dal momento che ti ha aperto gli occhi?”, ed egli risponde: “è un profeta!”. Ha fatto un passo avanti, ha capito che Gesù è inviato da Dio, che parla e opera in nome di Lui. Infine, dopo che i farisei lo hanno scacciato dalla sinagoga e insultato per aver osato difendere l’operato di Cristo, incontra di nuovo Gesù e questa volta grida: “io credo, Signore!” e si prostra dinanzi a lui per adorarlo, riconoscendolo così apertamente, come suo Signore e suo Dio. Come il cieco dopo la guarigione, anche noi siamo in grado di vedere progressivamente sempre di più, fino a poter rispondere, come il cieco, alla domanda di Gesù: “tu credi?”; “io credo Signore”.
Posted on: Sat, 29 Mar 2014 20:07:45 +0000
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